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Uno Jodel alla camera… e sono schiaffi per la democrazia!

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C’è del marcio in Sud Tirol…

Alla Camera va in scena il solito balletto delle responsabilità. Il ritmo è quello di un patetico Jodel, e allora  cominciano a volare i ceffoni: il costume è folkloristico, tante le maschere.     Vanno tutti a segno; povera la nostra Democrazia, pestata a sangue.

Il DEM Emanuele Fiano, senza mezzi termini: “La legge elettorale è morta, e l’hanno uccisa i 5 Stelle“. Lontani i giorni del dubbio cantati da Max Pezzali… Ora il nostro Fiano, come quel buon vino campano, in dose eccessive va alla testa e ci conferma che  l’ebbrezza del potere compromette il comune senso del discernimento! Gli risponde un draconiano Fico, come la foglia del biblico pudore, che rispedisce le accuse al mittente, arringando con insolito fervore e confutabile ritegno: “ Ma di che cosa stiamo parlando? Possiamo continuare con i nostri lavori in commissione: il Movimento va avanti tranquillo, compatto (?) ...“ .Infatti, a Robe’, di che stiamo parlando? Sedersi al tavolo per giocar con quelle regole, era più che altro una questione di seggiole: se provate a sfilarle  al PD per metterci qualche altro di deretano, ( meno fiches per loro e noi siamo lunghi) capirai che la carte volano in aria ( nel West sparavano ai bari … ) “Se il Pd ha un problema al suo interno e non riesce a tenere una posizione unanime non scarichi la colpa sul Movimento 5 Stelle. Si assuma le proprie responsabilità”. Intervento ad effetto: se avessi però aggiunto “ E ora andatevene tutti a fanculo, girandoti pure verso alcuni dei tuoi” sarebbe stato perfetto.         Forse dovremmo prenderla a ridere, come fa Beppe: “ Volevate il Trentino, bastava dircelo: vi davamo pure la Val D’aosta”.  Beppe , Beppe, che ti stimo,  c’è mancato poco che dessero ben altra regione … anatomica. Insomma i nostri rappresentanti nelle istituzione tutti, si aggrappano barcollanti ai lampioni delle loro fandonie, mentre vedono che il mondo gli gira intorno. Intorno allo loro alcolemica protervia, all’etilica tracotanza, che poi finiscono per crederci, ognuno tolemaico del proprio sé. Stretta la foglia, mesta la posa: con un voto in Aula si chiosa di tornare tutti in Commissione; non si capisce bene a far cosa …  “.     Certo è, che il buon Emanuele, neanche dopo aver tracannato Fiano di traverso, surreale ab-ingestis di se medesimo, si sognerebbe di strozzare in gola quelle parole, o se preferite, sparare una tale cazzata; e allora corre l’obbligo di capirci qualcosa, a dispetto dell’ipocrisia dilagante, della menzogna che diventa agenda politica, della trattativa che diventa inciucio di scranno . Come è andata realmente ce lo spiega Toninelli, con un candore quasi disarmante, l’ingenuità di chi fa politica con la stessa mia perizia nella Pelota Basca: rintuzzando Rosato, un altro che solo di nome fa  buon sangue, ribadisce:  “Se in questa aula ci sono traditori, dei vigliacchi e degli irresponsabili questi appartengono al Pd. Il Movimento 5 stelle aveva dichiarato che avrebbe votato a favore di questo emendamento  ma questo non avrebbe dovuto portare il Pd in minoranza, perché avete una maggioranza bulgara“. Forte e chiaro Danilo: l’emendamento non doveva passare, e  probabilmente il 5S era pure d’accordo: ma ci sono le  votazioni sul Blog, l’opinione dei cittadini che hanno già scelto, che però devono scegliere di nuovo perché adesso c’è da fare un’altra scelta, (e quindi magari ci faranno pure capire come scegliere ), perché poi chi la capisce più la differenza tra noi e quegli altri, che poi finiamo pure noi nella scatoletta, che ci sono i malumori della base ( tanti i soldatini di piombo, ma ci sono pure quelli normali che cacano il cazzo) a cui bisogna comunque regalare l’illusione di contare qualcosa. Insomma facciamo la conta, come la buona lavandaia: metti che siamo, togli che siano, esci gli assenti … la vincete voi ( nostalgia canaglia) e noi facciamo la parte di quelli coerenti; poi, visto che siamo pure responsabili, si continua su questa strada (che si passeggia, nell’ attesa ) e un modo per convincere pure gli scettici lo troviamo. Perché poi si vota one shot, ( o se preferite, tutto in una mano ) di domenica, che magari fa un caldo bestiale e la gente se ne va pure al mare, e tra chi non ha il tempo di capire, né il tempo di imparare, che nessuno poi ha il tempo di starglielo a spiegare, va pure bene, che se lo dice Beppe io mi fido. Magari il Pd aveva chiesto al 5S di non entrare in aula, che questa tecnica ampiamente sperimentata, è semplice e indolore. Immagino che qualcuno, di quelli che ancora gli stanno a girare per un accordo al ribasso ( tecnicamente a naso turato ) si sia impuntato: si vada in aula che almeno diamo un segnale ( salviamo la faccia ndr ). Il PD sbotta, ma glielo garantiscono, perché sono bravi a rendicontare che, numeri alla mano, l’emendamento non passa e ci fanno pure una bella figura. Sì, una bella figura di merda: perché scatta il trappolone. Le dichiarazioni di Napolitano non lasciavano presagire proprio niente di buono. Chiaro e tondo: non si può votare adesso che neanche più Renzi è affidabile… e noi tocchiamo il fondo. Franchi tiratori e, giusto per affondare il dito ( sapete dove) pure l’errore tecnico, per spiattellarvelo in faccia che siete giocatori di briscola ad un tavolo di Poker ( polli da spennare), che sarebbe meglio darsi alla pelota basca di cui sopra. Inutile dirlo: i 36 franchi tiratori- perché ricordo ai neo-matematici che si sono almanaccati in elucubrazioni pseudo- aritmetiche, ne sono bastati 36- obbedivano ad ordini superiori: bisognava assestare il colpo al buon Matteo, ( che stiamo alla seconda stagione… ), fargli capire che un uomo solo al comando in Italia è uno Schettino qualunque allo sbando, che i patti si fanno con Silvio, mica con Danilo, e ci vuole il benestare di Re Giorgio, il Garante , altrimenti col cavolo che si torna a votare; a costo di inventarsi un’altra storia, un altro loden. ( non se la prendano i 5S , ma non sono neanche contemplati … ). Ecco, proprio lui, l’intramontabile Silvio  che, con la camera fibrillante e le pistole ancora fumanti, dichiarava serafico ai cronisti: io sono ottimista.

 

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Putin e il cessate il fuoco, Zelensky: “È solo una farsa, non ci si può fidare. È una rinascita del nazismo”

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Zelensky intervistato a Sky Tg 24: “Da Putin nuovo ultimatum. Quello che fa è una rinascita del nazismo. Vuole che noi diamo una parte dei nostri territori occupati, ma vuole anche quelli non occupati. Parla di regioni del nostro Paese, e lui non si fermerà. Non ci sarà un conflitto congelato”. Poi prosegue, “Putin è come Hitler, non ci si può fidare. Oggi parla di quattro regioni, prima parlava solo di Crimea e Donbass. È la stessa cosa che faceva Hitler, quando diceva ‘datemi una parte di Cecoslovacchia e finisce qui’. Sono tutte bugie”

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Campi Flegrei, in caso di eruzione: piano di fuga in 72 ore per 500mila persone

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Un piano di fuga per mettere in salvo nel giro di 72 ore mezzo milione di persone in caso di eruzione del vulcano dei Campi Flegrei.

E’ quello messo a punto dalla Protezione Civile per la prima volta nel 2016, ma oggetto di recenti modifiche e ora al vaglio delle Regioni, e di cui parla oggi Repubblica sulle pagine del quotidiano.
L’ipotesi che farebbe scattare il piano d’emergenza nazionale, però, è quella di una eruzione del vulcano. Uno scenario che ad oggi non è previsto dagli scienziati. Quello che farebbe scattare il piano è il livello di colore rosso che imporrebbe una grande fuga da attuare nel giro di 72 ore a bordo di tutti i mezzi di collegamento, tra bus, navi e treni.
In particolare i cittadini di Pozzuoli, oltre 76 mila, sarebbero accolti in Lombardia, quelli di Bacoli (25mila) tra Umbria e Marche, gli oltre 11 mila di Monte di Procida tra Abruzzo e Molise. Destinazione Lazio per i residenti del quartiere napoletano di Fuorigrotta, rotta verso la Sicilia per i napoletani del quartiere Chiaia-San Ferdinando. Ma tutte le regioni italiane sarebbero coinvolte nell’accoglienza, sia pure in misura differente.

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Jabil a Marcianise, il Vescovo di Caserta a Joe Biden: “Le chiediamo un piccolo miracolo laico. L’azienda non abbandoni 420 persone”

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“Egregio Sig. Presidente Biden, questa lettera non Le recherà forse meraviglia: ma di certo sono profondi i sentimenti che la ispirano. Non so perché, eppure c’è nella mia anima un misterioso ‘catalizzatore’ di speranza e simpatia per Lei. Nonostante l’abisso di tempo e di spazio che ci divide, un intero oceano, nel mio animo trovo per Lei come un «collegamento» di comunione e un ponte di speranza! Perché? Non lo so. Anzi, lo so: perché crediamo nell’unico Dio”. E’ l’inizio della missiva di Pietro Lagnese, vescovo di Caserta e arcivescovo di Capua, al presidente Usa Joe Biden. Al centro dello scritto la vertenza della Jabil, l’azienda di proprietà americana con sede in Marcianise, in predicato di trasferire altrove lo stabilimento.

La lettera è stata consegnata all’ambasciatore americano in Italia.

“Le scrivo per chiederLe un piccolo miracolo. A Marcianise c’è una fabbrica della multinazionale americana Jabil. L’azienda, secondo i manager, deve lasciare l’Italia e chiudere ovviamente il sito di Marcianise oltre le altre attività. Sono 420 le persone che rimarranno senza lavoro oltre la perdita dell’indotto e la chiusura degli altri centri italiani collegati. Eppure la Jabil non è un’azienda in perdita o poco innovativa: produce le colonnine per ricaricare le auto elettriche, le auto del presente e del futuro; sistemi di controllo ferroviario nel mercato dell’alta velocità, i treni del presente e del futuro. E tanto altro. Non sono quindi motivi economici o produttivi a motivare questo trasferimento ma, spiegano gli operai, si tratta di una strategia geopolitica degli Stati Uniti per riportare le aziende innovative in America”.

“Non vogliamo ‘armare guerre tra poveri’ – conclude Lagnese – ma Le chiediamo un piccolo miracolo laico. Intervenga per difendere questi posti di lavoro in Italia, a Marcianise. Chieda alla Jabil di trovare una soluzione alternativa, nuove produzioni. Ci affidiamo a Lei. La Madonna La ispiri e L’assista. Il Suo compito e le Sue responsabilità sono immense: per questa ragione noi, a Caserta e Marcianise, preghiamo per Lei. Grazie per quello che potrà fare e che fa per il mondo”.


(fonte: Ansa)

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